Metamorfosi di luce

11 – 20 dicembre 2015
Casa delle Arti
Corte San Francesco 10 Cividale del Friuli

Formae Mentis
Gruppo di Ricerca
Artistico Culturale
del Friuli Venezia Giulia
www.formaementis.org

presenta

Loris Agosto – Ornella Ariis
Fabio Benatti – Luigi Brolese
Vilma Canton – Italo Coccolo
Luca de Renaldy – Giuditta Dessj
Livio Fantini – Daniele Ghin
Domenico Ghin – Giorgio Gomirato
Alberto Michelutti – Gaetano Papale
Antonella Peresson – Enzo Stella
Luca Zaro

METAMORFOSI DI LUCE  
a cura del prof. Giuseppe Raffaelli

Gli artisti di Formae Mentis , nonostante tecniche diverse si manifestano complementari e nella loro scala pittorica si inserisce anche la monotonalità cromatica delle sculture.
Ogni superficie diviene il luogo della sperimentazione e della ricerca dove la luce valorizza il soggetto e si riflette e si espande in un costante gioco di presenze ed assenze.
La metamorfosi luminosa svolge un ruolo fondamentale ed attribuisce qualità alle opere mediante riflessi che le rendono smaglianti o vibranti e crea spazi chiaroscurali che esaltano il significato delle rappresentazioni. La percezione dei colori cambia radicalmente.
Nella scultura l’artista modella le forme per calibrarne l’impatto con una sorgente luminosa esterna.
Nella pittura invece diviene elemento interno alla composizione e la tavolozza appare di diversa
saturazione. Quando luce e tenebra si incontrano nasce lo spazio tridimensionale.
I concetti di ombra e luce hanno accompagnato il percorso dell’arte, sia come strumenti per riprodurre fedelmente il reale, sia come elementi simbolici dalla rilevanza sempre maggiore.
Possiamo prendere dentro di noi la luce tramite la percezione e trasformarla in luce interiore attraverso l’attività del pensiero.
La luce intorno a noi, dentro di noi diviene pensiero.
Tecnicamente l’effetto viene reso dal chiaroscuro nel contrasto tra zone chiare dominate dalla luce e quelle dove si addensano le ombre. Può comunicare sensazioni di inquietudine o di tranquillità, evidenziare il volume di una forma o potenziarne l’effetto di profondità spaziale.
Le gradazioni tonali sono un indizio importante per capire il significato profondo di quella alta comunicazione che è l’arte. Infatti più che all’uso della luce fisica, l’artista ricorre alla luce rappresentata, cioè alla finzione e all’artificio tecnico per comunicare la propria componente spirituale e darci una sua visione del mondo.
Le produzioni divengono un canale aperto fra l’autore e chi osserva e, proprio perché la luce è ciò che ci definisce esteriormente ed interiormente, quando l’opera ci parla allora possiamo affermare di essere stati illuminati.

Prof. Giuseppe Raffaelli

Gruppo di Ricerca Artistico Culturale del Friuli Venezia Giulia