Al Posto di Conversazione
Via Marconi 22 Remanzacco UD tel. 3466640977
in collaborazione con
Formae Mentis
Gruppo di Ricerca Artistico Culturale del
Friuli Venezia Giulia
presenta
venerdì 27 maggio 2016
alle ore 20.30
ANTONIO LIGABUE
un destino tragico
lezione d’arte a cura del
prof. Giuseppe Raffaelli
Te ne sei andato in silenzio, come hai sempre vissuto, lasciandoci un vuoto profondo. Ma i momenti passati insieme sono ancora presenti e non si possono dimenticare. Le accese discussioni dove il cuore e la mente convivevano in armonia e quelle che potevano sembrare futili considerazioni assumevano l’aspetto di luminosi pensieri. Una completa disponibilità ad ascoltare tutti, senza imporre ad alcuno la tua opinione. Una profonda intesa con l’arte, costruita giorno per giorno negli anni. A prima vista incutevi soggezione, ma conoscendoti si poteva scoprire la sensibilità del tuo animo. Per tutti noi sei stato un fratello ed oggi voglio celebrare il tuo eclettismo artistico. Sei stato uno dei più originali ed atipici artisti della nostra regione e ci hai fatto capire come sia finita l’epoca della sperimentazione intesa come riflesso trasversale e liberatorio della conoscenza. Sei riuscito a scoprire il lato oscuro della materia ed hai creato scenari altrimenti inviolabili. Una base speculativa in grado di aprire nuove strade alla nostra verità. Un’arte che si realizzava nell’idea, manifestazione vitale del pensiero. Hai trasfigurato i materiali in funzione della loro carica di suggestione ed anche l’oggetto più insignificante mostrava di possedere un’anima. In molte occasioni ho potuto apprezzare le tue qualità e l’umanità di cuore ed intelletto che trasmettevi nei tuoi interventi. Sul tuo tavolo di lavoro sono ancora evidenti i segnali di opere in corso, appunti per l’attività futura e letture che spaziavano dall’arte alla letteratura. Vergognoso di svelare il fanciullo che era in te non hai mai concesso nulla alle mode rampanti, o patteggiato con le mene dell’industria culturale. Ti sei affidato solo al tuo gusto, nutrito dalla lunga frequentazione del bello.
Voglio ricordarti seduto accanto a me, assieme agli altri artisti dell’associazione cui hai dato lustro, più o meno famosi, quasi sentissi così il profondo legame dell’incontro.
Ora ti attendono le strane creature che hai creato, per accompagnarti lungo il sentiero della luce eterna.
Ciao Carlo, averti conosciuto è motivo d’orgoglio.
Mi è giunta improvvisa la notizia della tua morte.
L’ultima volta che ci siamo visti è stato alla riunione del Consiglio Direttivo di Formae Mentis Gruppo Artistico Culturale del Friuli Venezia Giulia di cui facevi parte.
In molte occasioni ho potuto apprezzare le tue qualità e la cordiale umanità di cuore e di intelletto che trasmettevi nei tuoi interventi come responsabile del teatro e della musica.
Sulla tua scrivania sono evidenti i segnali di lavori in corso, appunti per l’attività futura e letture che spaziavano dall’arte alla letteratura. Tutti coloro che a te si rivolgevano ricevevano sempre consigli e nuove idee. Un’attenzione particolare la riservavi agli artisti della nostra regione e fosti proprio tu a suggerirmi le mostre in ricordo di Max Piccini e di Carlo Patrone.
Ingenuo, quasi fiabesco, vergognoso di svelare il fanciullo che era in te, non parteggiavi per scuole o fazioni critiche particolari, ma coglievi il meglio dalle varie strategie, senza facili concessioni alle mode rampanti e preferivi scrutare nel tuo gusto, nutrito dalla lunga frequentazione del bello.
Un animo gentile che si nutriva dei valori che sentiva a sé consonanti senza venir meno all’obiettività nel giudizio sul valore artistico, senza venire a patti con l’opportunismo e le mene dell’industria culturale. Ti confrontavi volentieri con gli artisti quasi sentissi più umano l’incontro e detestavi il facile appello alla volgarità, maestro tu stesso di stile garbato. Una lezione di stile nella professione come nella vita, di dedizione appassionata, instancabile animatore cui è doveroso rendere un giusto tributo di riconoscenza.
Ti voglio ricordare seduto accanto a me con il sorriso sulle labbra ed i capelli multicolori che ti accompagneranno anche oltre il cammino terreno.
Ciao Cristian te ne sei andato in silenzio, come hai sempre vissuto lasciandoci un vuoto profondo. Ma i momenti passati insieme sono ancora presenti e non si possono dimenticare. Discussioni dove il cuore e la mente convivevano in armonia e quelle che potevano sembrare banali considerazioni assumevano l’aspetto di idee luminose.
Averti conosciuto è motivo d’orgoglio.