…DI ACQUE… DI PIETRE… DI SUONI… inaugurazione mostra
Casa delle Arti – Corte S. Francesco 10 Cividale del Friuli
Mostra d’arte di Antonella Peresson e Luca Zaro
Musiche di Maria Francesca Gussetti
Poesie di Milena Gazza
Inaugurazione venerdì 14 ottobre 2016 ore 18.30
Presentazione critica Giuseppe Raffaelli
durante l’inaugurazione performance di Luca Zaro “impilamenti” di pietre dal vivo.
Apertura: 14-15-16 Ottobre 2016
21-22-23 Ottobre 2016
Orari: Ven-Sab 17.30- 19.00
Dom 10.00-12.30 17.30-19.00
ingresso libero
Peresson Antonella
Acqua e terra costituiscono gli elementi di fondo dell’esperienza artistica di Antonella Peresson. Una pittura forte, decisa, che si stempera nel ritmo della natura assumendo identità figurative. Lo scorrere dell’elemento liquido si insinua in percorsi senza confini e si accende nella luminosità del paesaggio. Il suo è un aprirsi del mondo materiale verso nuovi orizzonti e lascia allo spettatore il compito di ultimarli nella sua mente. Luce ed ombra accompagnano questo vorticoso cromatismo ed assumono una valenza eterea. Nell’ombra si celano i misteri che la lama lucente dell’acqua mette in fuga. Nella luce la bellezza di un mondo incontaminato ci indica un cammino di purificazione. Avvicinandosi ai suoi lavori ci accorgiamo che gli elementi di contorno si animano e segni e colori ci lasciano la facoltà di percepire il dipinto come una visione onirica. L’informale assume contorni sempre più netti, si confonde con l’ambiente e diviene materia nella materia. Sensazioni che si perdono nel verde, nel giallo, nel blu di pennellate nervose che conducono la raffigurazione oltre i confini consueti. L’ocra nelle sue molteplici sfumature si impone sulla scena. Espressione di un mondo in divenire che ci sorprende e ci affascina svelandoci un futuro che vive liberamente la sua identità senza sottostare alle regole di una struttura armonica. Vedute che non inseguono la bellezza ma si impongono nella loro magia.
Il Natisone porta con sé sensazioni forti e contrastanti. E’ oscuro e luminoso, vorticoso e tranquillo. Nel suo fluire ci parla di racconti e di leggende, a volte crudeli e tenebrose, a volte rassicuranti. La natura libera dal controllo dell’uomo diviene padrona assoluta degli elementi. Respiriamo l’atmosfera delle valli e tra le grotte, le caverne e sotto le cascate ascoltiamo ancora le voci delle krivapete.
Luca Zaro
Lo stone balancing è l’arte di posizionare delle pietre in un equilibrio apparentemente impossibile. Può essere considerata una tecnica di meditazione o una sfida creativa. E’ interessante notare come le pietre utilizzate per costruire strutture che tendevano all’eternità vengano usate per realizzare opere che possono durare anche solo pochi secondi e crollare con un leggero alito di vento. Questa è l’assurdità ma anche il fascino di questa arte. E’ probabile che l’impulso ad accatastare dei sassi sia qualcosa di istintivo che già i bambini tendevano a fare. Un gioco che può essere considerato una delle prime forme di espressione della creatività dell’uomo. Gli ingredienti sono i più elementari: il nostro corpo e la forza di gravità. Ma fondamentale è la sensibilità, la pazienza e la concentrazione. Un miscuglio di desiderio ludico e di slancio artistico fusi insieme. La natura è lo scultore primigenio che produce le forme delle pietre che l’artista dovrà scegliere ed assemblare attraverso un processo creativo che si muove all’interno di rigidi limiti fisici. Creazioni che si offrono al dialogo con i quadri della Peresson e con il tema specifico del fiume Natisone. Potenza e debolezza trovano in Luca Zaro la loro armonia e ci rivelano una scultura davvero innovativa.