Loris Agosto e Luigi Brolese >I Venerdì dell’Arte<

Agosto-Brolese-VenerdìCividale2016
Formae Mentis
Gruppo di Ricerca Artistico Culturale
del Friuli Venezia Giulia

Dal 09 al 18 dicembre 2016
Casa delle Arti, Corte San Francesco 10 Cividale del Friuli

espongono
Loris Agosto e Luigi Brolese
inaugurazione venerdì 09 dicembre ore 18.30
intervento critico
Prof. Giuseppe Raffaelli

ingresso libero

Loris Agosto

L’arte non deve riprodurre la realtà in maniera diretta ma ricercare una dimensione secondo la quale esprimersi. Le opere di Loris Agosto ci pongono di fronte ad una nuova dimensione prospettica. L’immaterialità viene rappresentata dalle ombre che nascono dalle pieghe della tela che, con il transitare della luce artificiale o solare modificano i colori, la tonalità e la saturazione presenti nel quadro. L’adesione orizzontale dell’artista al dipinto sbarra la possibilità di configurare lo spazio come punto di fuga verso l’interno. La bidimensione rimane l’unico supporto contenitore dell’articolazione del linguaggio. La sua arte attraversa molti territori che si dipanano mediante forme solari ed umbratili composte di improvvisi bagliori, di costanti ritorni e di allontanamenti. Segni disseminati lungo ideali percorsi che possono rientrare dentro se stessi, filamenti di immagini pronte a frantumarsi nell’intreccio di molti itinerari. L’appoggio di colorismi densi di forza e di estensione tonale, il confluire dei fondali, sono i legami di questo magmatico dipanarsi mentale, impegnato sui canoni di una nuova qualità di pittura. Intreccio tra arte e vita, legame di gesto e forma a partire dal vuoto. La materia liquida non è la materia del mondo ma quella della pittura sperimentata nei suoi modi di agire, di comportarsi, prima ancora che di significare. Il colore è già struttura, calligrafia arcana. La superficie si fa essenza di una realtà pensata in perpetuo divenire. La ricerca si manifesta nelle fratture, nei ripiegamenti per debordare dalla tela che si rivela insufficiente a contenere questa continua germinazione per vivere anche fuori della dimensione del quadro. Microcosmi usciti dalle pieghe della mente, aperture verso nuove estensioni, contrazioni dell’infinito nel finito, limiti senza termini, genesi e fine.

Luigi Brolese

Una indagine quella di Luigi Brolese che coniuga le ragioni contingenti del soggetto con quelle della percezione. Le sue forme si sviluppano seguendo una loro logica interna e l’opera non anticipa la possibilità, non predispone un ordinamento: è un insistere continuo sul lungo cammino della ricerca. Il colore dapprima celato viene attivato dalla processione del tempo che lo introduce nella trama. Uno studio sull’impasto cromatico e sulla modalità della sua stesura. Una poetica che prende vita dal sedimentare dei colori che si imbevono del momento assumendo con il procedere delle campiture una fisionomia sempre più netta. Una grafia quasi organica prodotta dal pensiero precede l’apparizione. Sulla tela compaiono simboli dotati di una propria esistenza che si espandono rifiutando ogni naturalismo. Gli elementi di contorno perdono la loro essenza e vengono assorbiti dall’intero cromatismo. La trasmutazione dell’immagine assume una nuova figurazione escatologica, mantenendo nel flusso del molteplice l’essere dell’Uno. I colori sono stimoli del pensiero e si accendono come lampi nel buio. Il variare della luce e dell’ombra accolgono nella struttura compositiva i margini del dipinto, trasferendo all’apparizione l’impulso oltre la soglia metafisica. Sono indici del divenire, orme dell’emozione. Sembianze figurali celate nell’ordito di una grafia cromatica in continuo movimento che ci introducono in uno spazio-tempo che non ammette realtà codificate, ma la libertà di comunicare senza vincoli precostituiti. Affiora la traccia del tao e ciò che l’artista immagina ha la potenzialità di esistere.